
Secondo l'ultimo Artificial Intelligence Index Report 2025 dell'Università di Stanford e i dati dell'International Labour Office, la produttività del lavoro nelle principali economie sta divergendo in modi sorprendenti. Mentre gli Stati Uniti hanno registrato guadagni modesti ma costanti, sono Cina e India a continuare a dominare le classifiche globali della produttività.
Crescita degli Stati Uniti: stabile, ma non spettacolare
Dal 2010 al 2024, gli Stati Uniti hanno mantenuto un tasso di crescita della produttività del lavoro relativamente costante, oscillando tra 0,2% e 3,1%. Il picco si è verificato nel 2010 al 3,1%, mentre gli anni recenti mostrano guadagni più moderati del 1,5% annuo dal 2022 al 2024.
L'Asia accelera: Cina e India in testa
La Cina supera costantemente le altre grandi economie, mantenendo una crescita annua di oltre 6% per tutto il periodo. Anche l'India impressiona, rimanendo tra il 5,7% e l'8%, segnalando il suo forte slancio demografico e tecnologico. Al contrario, Giappone e le potenze dell'UE come Germania e Italia mostrano tendenze piatte o addirittura negative in alcuni anni.
L'Europa fatica a tenere il passo
Italia, Francia e Germania hanno vissuto una stagnazione decennale. L'Italia è persino scesa in territorio negativo più volte—fino a -2,6% nel 2012. Queste cifre indicano inefficienze strutturali e cicli di innovazione più lenti che ostacolano i guadagni di produttività.
Il fattore AI: un moltiplicatore nascosto
Con l'AI che diventa una leva chiave per la produttività, il divario tra economie tecnologicamente avanzate e tradizionali potrebbe ampliarsi. Modelli come o1 di OpenAI stanno già avvicinandosi alle prestazioni umane in compiti complessi, suggerendo un futuro in cui l'accelerazione digitale diventa un motore centrale della produttività—non solo un supplemento.
Perché è importante
La produttività del lavoro è un indicatore chiave della crescita economica a lungo termine, degli aumenti salariali e della competitività. Mentre Cina e India crescono rapidamente, l'Occidente deve ripensare gli investimenti in istruzione, innovazione e integrazione dell'AI per evitare di rimanere indietro nel prossimo decennio.